Assunta
(mercoledì 16 luglio 2014)
Categoria:
Gioia
CONTINUA.........PROPOSTA DI MATRIMONIO
00:59 del 16-07-2014
Arrivati a Villa San Giovanni, come da prassi cominciarono a dividere i vagoni, una parte proseguiva per Reggio, mentre gli altri entravano allineati sul traghetto che li avrebbe portati in Sicilia. Prima della divisione dei vagoni, i ragazzi entrarono nello scompartimento salutandoci in allegria come vecchi amici. Antonio mi si avvicinò e tenendomi la mano mi disse: sono certissimo che il mio compito per essere ammesso in ferrovia è andato bene, se mi dovessero chiamare a Milano, ti prometto che verrò a trovarti a Lecco.
Non appena mia madre intravide dal ponte della nave, la Madonnina che si erge verso il cielo, come una guardiana all'entrata del porto, scoppiò in un pianto dirotto, L'aria salmastra, sembrava ci abbracciasse come saluto di ben venuto, sembrava un ritorno alle origini.
Il mio grande nonno era morto dopo aver sentito che a Palermo c'era stato un forte terremoto, il pensiero di tutti i suoi fratelli che abitavano dalle parti di Monte Pellegrino, pensando fosse successo loro qualche cosa di grave, fu colpito da infarto. I giorni a venire, furono oltre che tristi anche frenetici, le esequie del nonno, incontrare cugini, zii insomma, tutta la parentela, rispondere a tutti, dare retta a tutti, era veramente stressante, ma godere dei profumi, dei colori della mia Messina, non aveva prezzo. Dopo i rituali del funerale, non ci fermammo tanto in Sicilia, avevamo lasciato in Lombardia mia sorella Maria Vittoria che era ancora in collegio presa con la scuola e mio fratello Tonino.
Tornata a casa, dopo pochi giorni di lutto, tornai a lavorare, anche la mamma tornò in clinica, lei era reparto maternità. Non nego che continuavo a pensare quel bel giovane alto e moro, che tanto mi aveva colpita. Dopo poche settimane dal viaggio, una sera, stavo uscendo dal lavoro ed ero intenta a chiacchierare con una collega, quando fuori dal cancello al di la della strada vidi lui appoggiato al muretto! Rimasi senza parole, il rossore per l'emozione doveva essere evidente, perchè la mia amica Letizia mi chiese cosa avessi. Attraversai la strada e dandomi la mano mi baciò come se ci fossimo conosciuti da tempo. Mi disse: posso avere l'onore di accompagnarti a casa? Sono a tutti gli effetti un ferroviere, ho vinto il concorso a Milano e quindi se vorrai ci vedremo spesso, invece (continuò) a mio fratello non è andata bene. Che gioia averlo rivisto, cominciammo a vederci con una certa frequenza, fin quando un pomeriggio mi chiese se volevo fidanzarmi con lui, gli dissi naturalmente di si e lui andò a parlare con mia madre.
Quel ragazzone, era simpaticissimo, allegro e mi sorprendeva sempre, anche per solo un paio d'ore, Partiva da Milano, per Lecco, due coccole e tornava a Milano di servizio. Ci sposammo il 16 maggio del 1970, partimmo la sera stessa per Firenze, ai ferrovieri spettava una licenza speciale per il matrimonio con un biglietto di prima classe, offerto dalle ferrovie stesse per tutta l'Italia, difatti avevamo pensato di fare il viaggio di nozze, visitando tutta l'Italia fino a Taormina, riuscimmo ad arrivare a Roma, e per la prima volta in treno, mio marito si sentì male, ero una giovane sposina di ventun'anni, un po spaventata e smarrita, quindi pensai di proseguire per Reggio Calabria dove abitavano i suoi genitori e finì il mio viaggio di nozze. Per qualche anno, non si verificò più l'inconveniente del malessere, ma quello fu il campanello d'allarme che segnò per sempre la mia vita matrimoniale, ma sopratutto quella del coraggioso Antonio. Ho avuto la fortuna di avere tre meravigliosi figli, la maggiore, bella con la carnagione scura come suo padre, e due gemelli biondi con gli occhi verdi come me! Cosa volere di più? La vita ci riserva sorprese inaspettate, ma basta viverla giorno per giorno.